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“TUNKA, l’aventure” La partecipazione di giovani e ragazzi: il lavoro nelle scuole, il concorso per il tema e il disegno migliore

Il progetto AwartMali si propone di informare sui rischi della migrazione irregolare verso l’Europa. Lo spettacolo “Tunka/L’aventure” è destinato principalmente ai giovani che vedono nel viaggio una prospettiva per il proprio futuro.

Infatti, la pièce affronta le cause dell’emigrazione, i rischi del viaggio, le condizioni dei migranti in Europa, le difficoltà al rientro, e vuole contribuire al cambio di percezione e di comportamento stimolando la riflessione e la discussione.

A Kati e nei villaggi rurali toccati dallo spettacolo (dal 3 al 21 febbraio), la partecipazione di giovani (bambini, ragazzi, adolescenti), è stata molto ampia, in gran parte spontanea (da parte dei numerosi ragazzi che hanno terminato o lasciato lo studio), in parte stimolata dai direttori e docenti delle scuole pubbliche che sono stati sostenitori convinti e attivi del progetto. Centri didattici statali e scuole comunitarie (organizzate e sostenute direttamente dalle comunità), sono infatti presenti nei villaggi raggiunti dal viaggio della caravan teatrale: N’GOLOVALA, FANAFIE’ CORO, KAMBILA VILLAGE, SIRAMANSO, FANSIRA – CORO, GUILY,  SONINKEGNY, M’PIEBOUGOU, GORO, DIO – GARE,  SOTOLI, DIAGO VILLAGE, YELEKEBOUGOu.

La scelta dei luoghi di spettacolo ha favorito la presenza dei ragazzi, infatti spesso si è ricorso ai cortili delle scuole (spaziosi e ombreggiati, non lontani dal centro del villaggio e abitualmente frequentati da tutta la popolazione), e degli orari, concordati con le comunità e le scuole stesse in modo da favorire la partecipazione e il rientro prima del tramonto.

In tutte le scuole la preparazione è cominciata mesi prima, con incontri e presentazioni del progetto, in alcune erano state effettuate interviste ai direttori, e in tre casi in particolare è stato possibile realizzare un’attività di laboratorio più complessa con interventi prima e dopo lo spettacolo che hanno coinvolto l’autore del testo Ildeverd Meda, il regista Luca Fusi, gli attori della compagnia e Maurizio Schmidt che ha progettato, coordinato e documentato in video l’attività nelle scuole.

 

A Fanafié Coro (nel comune di Yelekebougou) sono state coinvolte due classi dei livelli 8 e 9 che interessa ragazzi dai 15 ai 18 anni, del complesso scolastico, il percorso è stato progettato col direttore scolastico Christophe Traoré. Alcuni mesi prima dello spettacolo (nel giugno 2019) si è presentato e discusso il progetto, e i ragazzi, stimolati da Ildeverd Meda (l’autore di “Tunka”), hanno immaginato e rappresentato una situazione che sarebbe poi stata inserita nel testo dello spettacolo: il rientro in famiglia di un migrante di ritorno. Dopo aver assistito allo spettacolo il 4 febbraio, gli stessi ragazzi e altri compagni, ne hanno discusso con i docenti. In un incontro con alcuni attori della compagnia (10 febbraio) hanno rivisitato la stessa situazione e immaginato possibili variazioni. È stata un’esperienza molto coinvolgente, che ha consentito di esplorare in modo divertente e costruttivo le dinamiche familiari rispetto al tema dell’emigrazione.

 

A Goro, nel comune di Diago, si sono svolti incontri di informazione e sensibilizzazione nei mesi precedenti guidati dagli animatori della ONG maliana Le Tonus. Molti studenti hanno assistito allo spettacolo (il 14 febbraio), e un incontro si è svolto qualche giorno dopo lo spettacolo (il 17 febbraio).  A causa delle lezioni sospese per lo sciopero nazionale degli insegnanti, con gli studenti che non avevano lezione quella mattina, l’appuntamento ha visto una partecipazione particolarmente ampia di ragazzi ma anche di bambini che avevano assistito allo spettacolo. Gli attori della compagnia, affiancati da alcuni professori (in particolare ha attivamente collaborato al progetto il direttore Djibril Koné), hanno verificato il livello di comprensione dello spettacolo, ma soprattutto hanno ricreato con i ragazzi più grandi alcune situazioni e con i più piccoli le azioni fisiche che erano rimaste più impresse e avevano colpito l’immaginazione: la marcia sul posto (nel deserto), il viaggio in gruppo sulla jeep, il viaggio in barca e il naufragio. Questa attività ha permesso di coinvolgere un grande numero di bambini, con loro grande soddisfazione.

In tutte le rappresentazioni, la partecipazione dei bambini di tutte le età e la loro grande attenzione è stata sorprendente: TUNKA non è infatti rivolto ai bambini, ma le azioni mimiche che costellano lo spettacolo, l’eccezionalità dell’evento, la presenza di tutta la comunità li ha coinvolti, fin dalla fase del montaggio, e pur non avendo compreso gran parte del testo, l’esperienza li ha indubbiamente segnati e resterà impressa nella memoria.

 

A Kambila village, si è svolto un laboratorio teatrale più articolato, progettato in accordo col direttore Hamadou Traoré (già intervistato e coinvolto in tutte le fasi di AwArtMali): un gruppo teatrale locale guidato da Tata Diawara (che è anche docente di francese nel complesso scolastico), dopo aver visto due volte TUNKA e incontrato gli attori, ha lavorato con alcuni studenti delle ultime classi.  Le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno assistito allo spettacolo l’11 febbraio, ne hanno discusso e hanno costruito la propria rappresentazione sul tema: scrivendo un testo, reinterpretando e variando le situazioni, inserendo poesie e canzoni e un’azione coreografica originale. L’esito pubblico, della durata di circa mezz’ora, è stato presentato nel cortile della scuola la mattina del 21 febbraio, presente la compagnia di Tunka e un gruppo numeroso di studenti e cittadini. A seguito si è tenuto un interessante confronto fra gli studenti e gli attori professionisti.

 

Anche il liceo Mamby Sidibe di Kati e il suo corpo docente guidato dal preside Seydou Coulibaly è stato coinvolto in diverse attività del progetto AwArtMali cha hanno visto la partecipazione attiva degli studenti in diversi momenti di sensibilizzazione e focus group sulla campagna TAMA 365 e le attività sviluppate dal partner Giusti Eventi.

TUNKA è stato rappresentato per gli studenti il 20 febbraio (circa 300 presenti e dibattito partecipato da ragazzi e professori), e una classe è stata coinvolta anche nella produzione di un videoclip che i musicisti del gruppo Kira Kono hanno realizzato a partire da una canzone composta per il progetto (a sua volta intitolata “TUNKA, l’aventure”). I due rapper sono di Kati, molto popolari e ex allievi di quel liceo: l’iniziativa è stata un avvenimento, molto apprezzato dagli studenti e la canzone rappresenterà un mezzo efficace di diffusione e di impatto dei messaggi e contenuti che il progetto intende sviluppare in uno dei principali gruppi target del progetto rappresentato dai giovani maliani di potenziali migranti.

Fanafié Coro, Goro, Kambila, Kati sono stati il contesto di piccoli interventi portati in profondità che i ragazzi coinvolti non dimenticheranno.

È importante ricordare che la partecipazione delle scuole pubbliche al progetto non era scontata: da mesi – e anche nel periodo in cui la tournée si è svolta – gli insegnanti in tutto il Mali stanno scioperando a settimane alterne per motivi di adeguamento salariale promessi dallo Stato ma non elargiti. In questi villaggi le scuole sono presìdi fondamentali, i direttori (sono stati spesso intervistati per il progetto e sono intervenuti nei dibattiti) e molti insegnanti sono figure autorevoli nei villaggi: affrontano i problemi di alfabetizzazione e di formazione misurandosi con situazioni di povertà e marginalità e cercano di contrastare le cause della dispersione scolastica (soprattutto la condizione delle bambine minacciata dai matrimoni precoci e dal loro ruolo di cura della famiglia). Per questo motivo, si sono sentiti molto coinvolti rispetto al tema, e hanno deciso di sensibilizzare gli studenti e organizzare gli incontri, pur restando in sciopero.  Sono le figure adulte più vicine agli adolescenti, quelle che più possono renderli consapevoli che progettare, avere aspettative, sognare non è solo legittimo ma un vero e proprio diritto. Il loro sogno può includere “l’avventura”, ma è un diritto-dovere anche conoscere i problemi e i rischi, come anche la situazione, le opportunità e i bisogni del proprio paese. Non a caso la necessità di costruire opportunità e di poterne disporre affrontando da soli il proprio futuro è stato il tema più frequentemente sollevato dai più giovani nei dibattiti.

Infine per tutte le altre scuole che hanno partecipato allo spettacolo e chiederanno di aderire, è stato lanciato un concorso di temi e disegni ispirati alla migrazione con scadenza il 13 marzo, con una selezione che premierà (in materiali didattici per gli studenti vincitori e per le scuole partecipanti) i lavori migliori entro la fine di aprile. Ciò rappresenterà un ulteriore strumento per conoscere il punto di vista dei ragazzi, ma sarà fondamentale che il lavoro di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare e sulle opportunità possibili per una vita dignitosa nel proprio paese, possa essere continuato anche dopo la fine del progetto. Perché il futuro è un diritto delle giovani generazioni che non deve conoscere confini.

AwArtMali è un progetto cofinanziato dal fondo europeo per l’asilo e l’integrazione fondo di migrazione e integrazione dell’Unione Europea (AMIF)

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coordinato da TAMAT NGO in partenariato con ISMU, GIUSTI EVENTI, FARNETO TEATRO, INSTRATEGIES, CONGENIA, CARDET
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