AwArtMali
  • en
  • fr
  • it
  • es

Coordinator
Partners

Raccontare la migrazione e sensibilizzare anche attraverso il teatro

Una nuova missione per preparare uno spettacolo itinerante tra i villaggi del Mali.

Dal 9 al 16 giugno 2019, una équipe italo-burkinabé ha svolto una missione in Mali nell’ambito del progetto europeo AwArtMali, coordinato da Tamat NGO e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (nAMInFor della Commissione Europea il cui obiettivo principale è quello di sensibilizzare le popolazioni del Mali sui rischi dell’immigrazione irregolare e contemporaneamente informare sulle opportunità socio-economiche disponibili nel paese africano. Della missione hanno fatto parte Maurizio Schmidt, direttore dell’Associazione Farneto Teatro, Luca Fousi, regista e operatore culturale dell’Espace Culturel Gambidi di Ouagadougou e l’attore Inldevert Meda del Burkina Foaso, molto conosciuto nei paesi del Sahel.

L’obiettivo è stato realizzare interviste e raccogliere materiale documentario e immagini per la preparazione di uno spettacolo teatrale sui rischi dell’immigrazione irregolare ma anche di un video documentario sulle attività sviluppate nel corso di tutto il progetto. Lo scopo di questa attività teatrale è quello di allestire una carovana itinerante che nei mesi di gennaio e febbraio 2020 si sposterà tra i villaggi e le città del Mali per venti serate. La carovana avrà un carattere pan-africano e infatti sarà composta non solo di attori maliani ma anche provenienti da altri paesi dell’Africa saheliana: musicisti ed attori il cui arrivo dovrebbe catturare l’attenzione e suscitare curiosità, e le cui performance potrebbero aprire canali diretti di comunicazione con la popolazione utilizzando l’immediatezza ma anche la profondità del linguaggio artistico.

La carovana è già di per sé un simbolo e un ricordo ancestrale della migrazione: in questo caso, questo ricordo verrà utilizzato per discutere e diffondere informazioni e sensibilizzazione sulla migrazione. Il teatro, utilizzando le lingue locali, la musica, le danze, le maschere e gli attori locali, è in grado di entrare in rapporto diretto con gli spettatori e toccare l’immaginazione collettiva attraverso storie immaginarie ma ispirate da problematiche reali e ben note a tutti. Lo staff ha voluto dunque incontrare il popolo maliano (stakeholder, capi dei villaggi, associazioni, ecc. al fine di raccogliere informazioni e storie con il supporto tecnico del burkinabè “Théâtre evasion” che ha sviluppato una particolare metodologia di scrittura di una storia condivisa da tutti e poi rappresentata in maniera tale da far sentire lo spettatore prima un osservatore attivo e poi protagonista di un momento di dibattito e condivisione in cui sarà stimolato a conoscere e ricevere informazioni sul tema, ma soprattutto sulle attività, i progetti e i programmi finanziati.

L’équipe ha effettuato escursioni sul campo in quattro comuni del Cércle de Kati (nDio-Gare, Diago, Kambila e Yelekébougour venendo in contatto con i migranti di ritorno dall’Europa, potenziali migranti (che desiderano recarsi in Europar, persone influenti/opinion leaders del villaggio e alcuni insegnanti. Le località visitate sono state Dio-gare (comune de Dio-garer); Goro (comune di Diagor); Foanafiecoro e Kambila (comune di Kambilar); Golobala e Siramasso (comune di Yelekébougour). Le persone incontrate hanno accolto molto positivamente la missione, accettando di rispondere a tutte le domande degli esperti, di essere filmate durante le interviste, permettendo così raccogliere molto materiale e documentazione di ottima qualità in grado di rendere conto della realtà dei villaggi raggiunti nel corso dell’attività. Grazie al supporto logistico e al coordinamento delle attività di terreno da parte dello staff di progetto della ONG LE TONUS l’attività sul campo ha potuto raggiungere in pieno gli obiettivi proposti, come ha confermato Maurizio Schmidt, direttore di Farneto Teatro e responsabile della realizzazione dell’attività teatrale del progetto e dell’organizzazione della carovana itinerante che si è complimentato con i collaboratori maliani per la loro elevata professionalità e l’ottima organizzazione di tutta la missione.