AwArtMali
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LA CAROVANA TEATRALE DI AWARTMALI È IN MOTO

L’avventura teatrale del progetto AwArtMali è nel mezzo del percorso, in una fase impegnativa e delicata.

I 7 attori e in 2 musicisti selezionati, provenienti da Mali, Burkina Faso e Congo, guidati dal regista Luca Fusi affiancato dal drammaturgo Ildeverd Meda, hanno dedicato tre settimane all’improvvisazione, costruendo storie, movimenti di insieme, situazioni corali intorno al tema dell’emigrazione presso lo spazio Gambidi di Ouagadougou. Punto di partenza sono state le testimonianze raccolte e filmate in Mali, in Spagna e in Italia da Maurizio Schmidt.
Per gli attori è stato un periodo particolarmente creativo e che ha consentito di costruire il gruppo e di riconoscersi nel progetto. E’ particolarmente avvertita la responsabilità di affrontare un tema così importante per le comunità e i paesi dell’Africa occidentale: per un attore è anche l’occasione di riflettere sula funzione di un teatro impegnato (meglio un’arte impegnata che l’arte per l’arte, come dice l’attore Diarra Hibrahim).

Anche lo scenografo Sada Dao ha seguito le improvvisazioni, ricavandone le suggestioni visive su cui basare la realizzazione della scenografia, che dovrà essere funzionale, evocativa e di facile trasporto e montaggio, tenendo conto fra l’altro che la maggior parte delle rappresentazioni saranno all’aperto, alla luce del giorno, con attrezzature minime.
Una condizione normale per il teatro africano, e per il “teatro di sensibilizzazione” in particolare, ma pur sempre una sfida, per l’importanza che la componente visiva riveste per il pubblico.

Dopo la fase delle improvvisazioni, il testimone è passato a Ildeverd Meda, per la scrittura del testo. Autore, attore, regista, Ildeverd è una colonna portante del teatro del Burkina Faso, con innumerevoli testi rappresentati e premiati, e un intellettuale di primo piano in tutta l’Africa occidentale. I suoi testi affrontano temi e situazioni urgenti per le società africane –e non solo- ma Meda non considera il teatro un surrogato dell’educazione o della formazione, ritiene che possa dare vita alle parole, indirizzarsi al cuore, farle risuonare in una dimensione umana e sensibile. Il teatro può lasciare una traccia, trasformare la percezione delle persone rispetto a situazioni e problemi.

È questo lo scopo del nuovo testo, attualmente in prova e dello spettacolo che debutterà il 20 gennaio presso lo spazio Gambidi. Dopo le rappresentazioni a Ouagadougou fino al 25 gennaio, la carovana dello spettacolo arriverà quindi in Mali, toccando 4 diversi teatri della capitale Bamako, Kati e 14 villaggi dei comuni di Diago, Digare, Yélékébougou e Kambila (sopralluoghi e incontri preparatori sono in corso). Con questa tournée il progetto raggiungerà quindi direttamente e fisicamente i suoi principali destinatari -i giovani delle comunità, urbane e soprattutto rurali, i più attratti dall’avventura migratoria, e le loro famiglie- stimolando la riflessione, provocando la discussione e suggerendo approfondimenti rispetto ai rischi della migrazione e alle opportunità che il paese offre.